Un’attrice che diverte e si diverte
SONDRIO
“Credo che ognuno di noi debba concedersi almeno un minuto al giorno per una sonora risata, soprattutto quando le cose non vanno come dovrebbero o come abbiamo progettato”
E’ con queste parole che Valentina Cama ci accoglie, tra balloon e vestiti. “Non bisogna prendersi troppo sul serio, ci dice. Dobbiamo renderci conto che alla fine tutto quello che viviamo di bello o di terribile nella nostra vita, è solo un gioco e che siamo semplicemente un’infinita minuscola parte di qualcosa di decisamente più grande, che alla fine, di fronte all’Universo conosciuto e non, i nostri problemi risultano assai più piccoli”. La risata, un qualcosa di decisamente sottovalutato e in pochi ci pensano ma l’unico essere vivente in grado di ridere CONSAPEVOLMENTE è l’uomo. Parlando con lei scopriamo che ci è stata fornita una magica “via di uscita”, ovvero il ridere e ce ne accorgiamo subito. La sua simpatia è travolgente, il suo modo leggero di vivere la vita ci disorienta e ci capire che bisogna far ricordare alle persone che possono accantonare i loro problemi anche solo per un istante, abbandonare il controllo di tutto, per intravedere una prospettiva nuova della quale magari avevano poca consapevolezza e che c’è dentro di loro uno spazio protetto dove possono concedersi tutto, ed essere tutto quello che desiderano, abbandonando “schemi”, ruoli imposti, perché un adulto può giocare, trasformarsi, mettersi in gioco e che non c’è nulla da vergognarsi o avere paura.
Valentina, balbetta fino ai 7 anni e quella che sembrerebbe una condizione decisamente svantaggiosa si rivela invece in realtà una delle migliori cose che potessero succederle.
“Detestavo metterci un “secolo” per pronunciare una frase, così avevo preso l’abitudine di rispondere con la mimica facciale. Le mie espressioni erano talmente dirette e chiare che mi comprendevano tutti senza che pronunciassi mezza parola. Così mi sono lasciata convincere, quando il maestro delle elementari notando questa mia “capacita’” volle a tutti costi inserirmi nella recita scolastica…dovevo semplicemente salire in scena, ascoltare l’altro bambino pronunciare le sue battute, fare le mie “famose” espressioni ed andarmene. Niente di più semplice, se non fosse che l’altro “piccolo” attore si scordò la parte e quando chiese a me un aiuto per suggerirgli cosa dire, lo guardai turbata e ad alta voce esclamai:” IIIIIII…..LLLL TEEEMPIIISIMO NON NON NON E’ IL MIIIO FOOOORTE!”
Ci fu una risata in tutta la sala e cosi iniziò la mia carriera. Non ho più smesso di fare teatro e nonostante le balbuzie siano scomparse, le mie espressioni facciali sono sempre rimaste le stesse
Divertire, divertirsi, giocare, sorridere a volte ridere, per me questa è la chiave della felicità.
Forse sogno un Mondo irrealizzabile. Mipiacerebbe vivere su un pianeta senza il “concetto di difesa”. Domande del tipo: “Perché dovrei difendermi da te? perché tu dovresti farmi del male?” trovassero risposte positive, quanto basta per abbattere il muro che molto spesso viene utilizzato per creare distanza fra gli esseri umani.